giovedì 28 gennaio 2016

Intervista La Rotta dei Fenici


Intervista al Signor Barone sulla Rotta dei Fenici :

A cura di Sara di Virgilio e Joel Duverne




La Rotta dei Fenici propone una rete di siti archeologici, etnoantropologici, culturali, naturali e di scambi culturali tra i popoli e i paesi del Mediterraneo, che mostrano oggi le storie delle tante civiltà che l’hanno abitato, dimostrando come il passato ci aiuti a comprendere il nostro futuro.

Abbiamo voluto fare un’ intervista sulla Rotta dei Fenici poiché ci siamo interessati alle attività turistiche e ludiche di questa associazione.

Joel Duverne:  Quali erano gli obiettivi della vostra società nel 2004 quando è stata ideata?

 All’inizio era un periodo di esplorazione, sapevamo che volevamo fare un itinerario culturale del consiglio dell’ Europa, sapevamo a cosa serviva.  All’epoca era molto più semplice, pero' non avevamo idea di quali potrebbero essere gli effetti, se devo fare un paragone tra ieri e oggi non abbiamo cambiato nulla nelle strategie dell’itinerario in questi  ultimi 12 anni . Lavoriamo molto di più nel settore privato attraverso i progetti culturali attraverso la creazione di un parco naturale che vogliamo utilizzare come strumento di finanziamento.

Sara Di Virgilio:  In che modo è finanziata l’associazione?

In un primo periodo erano i comuni che la finanziavano, ogni comune del Savagnono versava delle quote anche abbastanza alte, poi c’é stata la crisi e quindi i comuni hanno voluto eliminare queste spese . I primi progetti erano una parte del budget, poi abbiamo avuto questa idea di sviluppare i servizi (cioè le visite nei parchi culturali, lavorare con le scuole ecc.)  considerandoli come uno strumento di finanziamento. Pero c’è stato un cambiamento nel corso del tempo, cioè prima erano stati pagati dai settori pubblici e adesso piuttosto dai settori privati e quindi è diventata una vera impresa.

Joel: qual è la cosa più gratificante per lei nel suo lavoro?

 Quando la gente capisce le attività e gli obiettivi della Rotta dei Fenici, ci ringrazia.

Sara: A quale fascia di età appartengono le persone implicate nell'associazione?

 Tutte, perchè abbiamo il servizio di educazione che va dai 6 anni fino all’università , poi abbiamo la fascia dei turisti che sono per lo più i seniors da 60 a 80 anni in Italia, mentre in Spagna sono più giovani.

Joel: Qual è la nazionalità degli stranieri che hanno tendenza a  visitare questo posto turistico?

 La maggior parte sono europei, e facciamo oggi dei gemellaggi tra itinerari americani con l’Egitto perché vorremmo lavorare di più con gli americani ma il target americano è a rischio, è un problema europeo a causa degli attentati terroristici. Sono gli europei che vogliono soprattutto visitare l’Europa.

Sara: Quante persone sono implicate nel lavoro in questa associazione e quanti paesi?

 In un primo periodo c’era un ufficio di direzione centralizzato in Sicilia nel quale lavoravano 7 persone, per cui noi facevamo tutto dall’ufficio centrale i rapporti tra la Sicilia e la Spagna e per la Francia, poi non avendo più risorse nel 2011 abbiamo progettato di realizzare lo Smartworking, cioé il lavoro che si fa da casa ( ogni rete nazionale ha la sua segreteria che collabora con la sede centrale in Sicilia, ufficialmente potremmo dire che lavoravano almeno 30 o 40 persone solo negli aspetti gestionali e molti sul prodotto turistico); dipende anche dalla stagione.

Joel: Cosa rappresenta l’Unesco per la vostra società?

 Sabato presentiamo in Sicilia la candidatura per l’Unesco per la Rotta dei Fenici come patrimonio immateriale, é l’Unesco che decide la candidatura, pero noi applichiamo già le buone pratiche per l’Unesco, la certificazione non dà secondo a me il valore alla società, però fare parte dell’ Unesco ha dei vantaggi: per esempio ha un brand reputation, cioé un turista che fa parte dell’ Unesco é più interessato alla rotta dei Fenici. Con il marchio Unesco, il sito resta di qualità.

Sara: quali sono gli eventi più importanti della vostra associazione e per quale motivo lo sono stati?

 Nel 2015 abbiamo fatto un Festival nel Palma di Mayorca, in cui sono rappresentate attività fisiche, ludiche, e tradizioni culturali e ristoranti che propongono piatti fenici come per esempio tutto a base di ceci prodotto di origine fenice, la panissa a Marsiglia, la farinata a Genova, e zuppe come i POLS con legumi, farro, grano e cereali dell’epoca, con grano crudo, con cibo dell’ impero romano, il pane, prodotto arabo, perché i fenici avevano le focacce, gli etruschi che mettevano il vino nel formaggio.

Vino e birra non fermentata, non digeribile. Tutte queste cose sono metodi di Marketing.



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