a cura di Mélanie
Martin e di Anouk Renaud
Come aiuta l' UNHCR
L'accoglienza: collabora con le
autorità competenti dei paesi per migliorare le strutture d'accoglienza.
L'UNHCR verifica che gli standard internazionali siano rispettati e si assicura
della qualità dei servizi di assistenza alle persone. In effetti, è possibile
che i rifugiati siano state vittime di violenza fisica e psicologica, e dunque,
che abbiano bisogno di un sostegno psicologico e di strutture di prima
assistenza e soccorso.
Il diritto d'asilo: le Commissioni
Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale hanno il
ruolo di esaminare le richieste d'asilo. L'UNHCR ha un rappresentante in ogni
Commissione che agisce come consulente: dà consigli e influenza le decisioni.
L'organizzazione si assicura della qualità, dell'equità e dell'efficienza della
procedura.
Il rimpatrio volontario: la maggior parte
dei rifugiati spera di tornare nel proprio paese d'origine. L'UNHCR li informa
sulle condizioni di rimpatrio e organizza brevi viaggi con i rifugiati per
osservare la situazione nel loro paese e aiutarli a prendere una decisione
consapevole. Dà un sostegno materiale e legale a chi ha scelto di tornare a
casa.
L'integrazione: molti rifugiati non
possono tornare nei loro paesi perché la situazione è troppo instabile e
pericolosa, soprattutto dove c'è la guerra. Dunque molti rimangono nel paese
d'asilo per iniziare una nuova vita. L'UNHCR aiuta i profughi in termini di adattamento
culturale e favorisce il loro inserimento professionale.
Realizza campagne di
consapevolezza nelle scuole per incoraggiare la solidarietà nazionale e
combattere la xenofobia.
Un esempio concreto: il piano “emergenze Rohingya”
I rohingya sono un
popolo che viene dalla Birmania. Nel 1982, il governo locale tolse loro il diritto di
cittadinanza e i rohingya diventarono apolidi. Sono una minoranza e dunque non possono
competere con le truppe armate birmane che uccidono le famiglie e distruggono i
loro villaggi. Per scappare da queste violenze, circa 600 000 rohingya hanno
attraversato la baia del Bengala per installarsi in Bangladesh. Lì ci sono
numerosi campi e il campo più importante è quello di Kutupalong, dove vivono
circa 500 000 persone.
L'UNHCR ha a sua
disposizione delle squadre di impiegati con diverse qualifiche, pronte ad agire
durante situazioni delicate di emergenze nel mondo. Fornisce
il necessario per la sopravvivenza, ovvero, coperte, utensili da cucina, acqua
e cibo. Cerca di migliorare
le condizioni di vita nei campi, migliorando la qualità dell'aqua e dei servizi
sanitari, ma anche partecipando alla costruzione di scuole all'interno dei
campi. In effetti, nel campo di Kutupalong, una persona su tre è un bambino.
L'UNHCR è
sempre a disposizione dei profughi e interviene in numerosi altri casi di
emergenza in Bangladesh.
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