giovedì 24 maggio 2018

UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati

 

a cura di Mélanie Martin e di Anouk Renaud

Come aiuta l' UNHCR

L'accoglienza: collabora con le autorità competenti dei paesi per migliorare le strutture d'accoglienza. L'UNHCR verifica che gli standard internazionali siano rispettati e si assicura della qualità dei servizi di assistenza alle persone. In effetti, è possibile che i rifugiati siano state vittime di violenza fisica e psicologica, e dunque, che abbiano bisogno di un sostegno psicologico e di strutture di prima assistenza e soccorso.

Il diritto d'asilo: le Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale hanno il ruolo di esaminare le richieste d'asilo. L'UNHCR ha un rappresentante in ogni Commissione che agisce come consulente: dà consigli e influenza le decisioni. L'organizzazione si assicura della qualità, dell'equità e dell'efficienza della procedura.

Il rimpatrio volontario: la maggior parte dei rifugiati spera di tornare nel proprio paese d'origine. L'UNHCR li informa sulle condizioni di rimpatrio e organizza brevi viaggi con i rifugiati per osservare la situazione nel loro paese e aiutarli a prendere una decisione consapevole. Dà un sostegno materiale e legale a chi ha scelto di tornare a casa.

L'integrazione: molti rifugiati non possono tornare nei loro paesi perché la situazione è troppo instabile e pericolosa, soprattutto dove c'è la guerra. Dunque molti rimangono nel paese d'asilo per iniziare una nuova vita. L'UNHCR aiuta i profughi in termini di adattamento culturale e favorisce il loro inserimento professionale.
Realizza campagne di consapevolezza nelle scuole per incoraggiare la solidarietà nazionale e combattere la xenofobia.


Un esempio concreto: il piano “emergenze Rohingya”

I rohingya sono un popolo che viene dalla Birmania. Nel 1982, il governo locale tolse loro il diritto di cittadinanza e i rohingya diventarono apolidi. Sono una minoranza e dunque non possono competere con le truppe armate birmane che uccidono le famiglie e distruggono i loro villaggi. Per scappare da queste violenze, circa 600 000 rohingya hanno attraversato la baia del Bengala per installarsi in Bangladesh. Lì ci sono numerosi campi e il campo più importante è quello di Kutupalong, dove vivono circa 500 000 persone.

L'UNHCR ha a sua disposizione delle squadre di impiegati con diverse qualifiche, pronte ad agire durante situazioni delicate di emergenze nel mondo. Fornisce il necessario per la sopravvivenza, ovvero, coperte, utensili da cucina, acqua e cibo. Cerca di migliorare le condizioni di vita nei campi, migliorando la qualità dell'aqua e dei servizi sanitari, ma anche partecipando alla costruzione di scuole all'interno dei campi. In effetti, nel campo di Kutupalong, una persona su tre è un bambino. 
L'UNHCR è sempre a disposizione dei profughi e interviene in numerosi altri casi di emergenza in Bangladesh.

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