articolo a cura di Méline Païta
Mediterranean
Hope è un progetto umanitario e sociale della Federazione della Chiese
Evangeliche in Italia (FCEI) che mira ad accogliere i migranti che sbarcano in
Italia e ad aiutarli ad integrarsi nella società italiana.
L'origine del progetto
Di fronte al
dramma della situazione attuale nel mediterraneo la FCEI non rimane
indifferente soprattutto dopo la strage del 3 ottobre 2013; un'imbarcazione
libica che trasportava circa 500 migranti venuti dall'Eritrea ha fatto
naufragio a poche miglia dal porto di Lampedusa provocando 368 morti. Questo
evento ha suscitato molte reazioni, e vedendo la gravità della situazione la
FCEI ha deciso di creare il programma Mediterranean Hope per dare una speranza
di miglioramento e offrire un'alternativa nella gestione del fenomeno
migratorio. Il programma è nato fra gennaio e febbraio del 2014.
I
sostenitori / collaboratori
Chiesa
evangelica valdese, Chiesa evangelica della Vestfalia (regione della Germania)
e Chiesa riformata degli Stati Uniti.
Mediterranean
Hope collabora anche con altre associazioni solidali come Proactiva Open
Arms https://www.proactivaopenarms.org/en, una ONG di Badalona (Spagna) che
viene in soccorso dei profughi che arrivano in Europa.
Lo scopo
Lo scopo di MH
è l'accoglienza e l'integrazione dei migranti, ma anche la realizzazione di un'azione
politica di denuncia delle violazioni dei diritti umani dei migranti e della
mancanza di norme in materia di diritto d’asilo.
Mediterranean
Hope vuole creare solidarietà tra i paesi europei che accolgono i profughi,
incoraggiare le Chiese protestanti
europee a sensibilizzare i paesi dell'Unione nella gestione del problema
migratorio e convincerli della necessità di agire insieme.
Vuole che ai
richiedenti asilo sia data la possibilità di spostarsi liberamente nello spazio
europeo.
La struttura
del Progetto (il progetto MH
si struttura in 4 unità correlate):
Osservatorio
di Lampedusa
L’Osservatorio
aderisce all'Associazione “Lampedusa solidale” con la quale fa un lavoro di
primissima accoglienza direttamente nei luoghi in cui sbarcano i migranti. Un
gruppo di volontari vanno lì per dare un benvenuto umano ai nuovi arrivati.
Inoltre cura i
rapporti con la popolazione dell'isola, le istituzioni locali, regionali e
nazionali. e svolge un'azione
di sensibilizzazione alla realtà dell'emigrazione nel mediterraneo, anche attraverso
i disegni di Francesco Piobbichi, disegni che raccontano le storie della
migrazione e delle persone che la vivono. A Lampedusa ci sono anche delle
celebrazioni interreligiose
per ricordare tragedie come quella
del 3 ottobre.
Porta di Lampedusa o Porta d'Europa (monumento in memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare |
Casa delle Culture di Scicli
È un luogo dove sono ospiti
i migranti più vulnerabili (minori non accompagnati, donne incinte, giovani
mamme). Qui si cerca di cancellare la paura dei migranti e di aiutarli ad
integrarsi nella la città e con gli italiani grazie a delle attività
interculturali e sociali con la popolazione e attività di orientamento e
formazione. La Casa gode del sostegno della comunità metodista locale e di un
team di educatori, assistenti sociali, mediatori culturali e volontari provenienti dall'Italia e dall'estero. La Casa
delle Culture ha lo scopo di promuovere una cultura dell'integrazione.
I Corridoi Umanitari
Sono percorsi sicuri per i migranti che
Mediterranean Hope ha creato negoziando con le autorità italiane e straniere.
Questo progetto si è potuto realizzare grazie all'aiuto della Tavola valdese
(ente rappresentante delle chiese valdesi e metodiste) e della Comunità di
Sant'Egidio (associazione di fedeli cattolici fondata a Roma). Il trattato di
Schengen (art.25) è la base giuridica del progetto; perché concede ai paesi Schengen la possibilità di
rilasciare visti umanitari validi per il proprio territorio. Questa iniziativa permetterà
l'arrivo di mille profughi in due anni. Firmato il 15 dicembre 2015 dagli enti
promotori e dai ministeri degli Esteri e dell'Interno, il primo corridoio
aperto in Libano ha permesso a una famiglia di profughi siriani di arrivare il
4 febbraio 2016 a Fiumicino. Il 7
novembre 2017 il progetto è stato esteso al Marocco e all'Etiopia per il
biennio 2018-2019. L'iniziativa garantisce percorsi sicuri con la certezza di
un sistema di accoglienza, accompagnamento e assistenza giuridico-legale,
linguistica, psicologica e sanitaria ai migranti.
Relocation Desk
È un ufficio che si trova a Roma
interamente finanziato dalla Chiesa evangelica della Vestafalia che aiuta i
richiedenti asilo nel percorso di inserimento nella società italiana o in
Europa.
Il Relocation Desk si occupa di raccogliere le storie di vita
dei migranti, verificare l'esistenza delle loro reti famigliari e personali in
Europa, seguirli nel percorso della domanda di asilo, e sostenere economicamente
il loro percorso. Il Relocation Desk mira a costruire una rete di solidarietà
per il sostegno all'integrazione.
Casal Damiano di Campoleone
Questa struttura che si
trova nelle vicinanze di Roma accoglie 23 migranti beneficiari dei corridoi
umanitari e li aiuta a prepararsi all'audizione con la Commissione territoriale
o, nel caso dei più piccoli, all'inserimento scolastico. Qui sono proposte
diverse attività e servizi: un corso intensivo di lingua italiana, percorsi
formativi e lavorativi, supporto psicologico, ecc. La struttura mira dunque ad
accompagnare i migranti verso l'autonomia sociale, lavorativa e abitativa.
I #corridoiumanitari hanno permesso a 1000 persone in fuga dalla guerra siriana di
raggiungere l'Italia in sicurezza e di essere accolte in maniera dignitosa e
nel diritto. Grazie a tutti quelli che hanno sostenuto questo progetto.
Per saperne di più sulle azioni di MH
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